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Seppellire bambini non nati

Seppellire bambini non nati

La sepoltura di feti e bambini non nati è un tema disciplinato dalla normativa italiana, che mira a stabilire regole e procedure specifiche per garantire il rispetto e la dignità delle spoglie. Le situazioni in cui un bambino non nato muore comprendono aborto spontaneo, interruzione volontaria di gravidanza o morte in utero. Anche se questi eventi possono avvenire in diverse fasi della gestazione, le famiglie che lo desiderano hanno il diritto di richiedere una sepoltura. Ciò vale specialmente per casi in cui la gravidanza sia giunta oltre una certa epoca gestazionale.

La possibilità di seppellire bambini non nati è prevista dal D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285, conosciuto anche come Regolamento di polizia mortuaria. Tale decreto stabilisce le modalità per il trattamento dei resti fetali, distinguendo tra prodotto abortivo al di sotto di una determinata soglia gestazionale e feto oltre le 28 settimane. Quando la gestazione supera tale limite, la sepoltura diventa obbligatoria; al di sotto di questa epoca, i genitori possono avanzare richiesta specifica per avere una cerimonia funebre.

Secondo la legge italiana, gli operatori sanitari e le strutture ospedaliere sono tenuti a rilasciare la documentazione necessaria affinché i genitori possano procedere alle formalità cimiteriali. Questa documentazione attesta la perdita prenatale e consente di ottenere l’autorizzazione presso il Comune di residenza. L’ufficio competente verificherà i dati forniti e, se tutto risulta in regola, darà il nullaosta per il seppellimento. Ogni Comune potrebbe avere disposizioni aggiuntive che regolano l’area cimiteriale dedicata e le modalità di tumulazione.

La procedura per seppellire bambini non nati prevede che i genitori contattino inizialmente l’ospedale, richiedendo il relativo certificato. Successivamente, la domanda viene presentata all’Ufficio di Stato Civile o all’Ufficio di Polizia Mortuaria. Una volta ottenuta l’autorizzazione, si procede al trasferimento delle spoglie in uno spazio cimiteriale. In alcuni casi, i Comuni mettono a disposizione aree specifiche, spesso indicate come “Giardini degli angeli”, dove è possibile tumulare i resti fetali in modo rispettoso e conforme alle disposizioni normative vigenti.

Per molte famiglie, seppellire bambini non nati rappresenta un passaggio fondamentale per riconoscere la perdita e celebrare un rito di addio.

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