Tra il 1998 e il 2005 il Comune di Roma decise di cedere la proprietà di alcune aree interne al Parco Regionale dell’Appia Antica a dei privati, che divennero così i detentori di beni di inestimabile valore storico, artistico e culturale. Ciò rischiava di creare una situazione che poteva compromettere il buono stato di questo sito di grande importanza per la storia occidentale, sito che avrebbe dovuto essere destinato al beneficio di tutti e necessita di continui interventi di tutela ambientale per poter essere preservato al meglio. Il Comitato per il Parco della Caffarella decise allora di intervenire in favore di questo luogo magico ed evocativo, presentando delle richieste che nel corso degli anni, e di numerosi tentativi, si sono tramutate nell’elaborazione del Piano del Parco Regionale dell’Appia Antica, che oggi vede coinvolti diversi enti che si occupano della protezione di questo territorio campagnolo a due passi dalla capitale.
Che cos’è il Piano del Parco Regionale dell’Appia Antica
Con questa dicitura si fa esplicito riferimento a un documento che determina le linee guida che devono condurre le azioni e gli interventi all’interno del parco, che nel 2018 è divenuto realmente lo strumento al quale si fa riferimento per le opere di tutela del territorio. Attualmente esso viene applicato entro i 3400 ettari di territorio che delimitano il parco al di fuori del recente ampliamento. Grazie a questo documento, il territorio del Parco dell’Appia Antica è divenuto oggetto di un progetto di salvaguardia completo, che si serve inoltre del Piano Territoriale Paesistico che si occupa ella tutela culturale e paesaggistica, oltre ai vincoli statali già vigenti per la preservazione dei beni di importanza storica e archeologica. Queste norme devono essere applicate in modo corretto e integrato per proteggere il territorio nel modo più efficace possibile, ed è compito degli enti preposti a fare sì che ciò avvenga.
Che cosa prevede il Piano del Parco Regionale dell’Appia Antica
Il Piano di tutela del parco dell’Appia Antica a Roma si pone come obiettivo principale quello di ripristinare l’unità territoriale e paesaggistica, reintegrando le aree che sono state separate dalla cessione, da parte del Comune, a privati cittadini. Ciò al fine di consentire una fruizione continua del territorio, anche grazie alla percorribilità di sentieri in grado di permettere a visitatori e turisti di godere delle bellezze del paesaggio naturale. Al fine di conseguire tale risultato deve essere eliminato l’abusivismo edilizio che ha avuto modo di svilupparsi in questi anni, e devono essere incluse all’interno del parco, in modo da creare un sistema di continuità territoriale che includa anche il centro storico di Roma. Allo stesso tempo, la componente floro-faunistica deve essere riportata al suo antico splendore. La natura del parco ha dimostrato una resilienza preziosa per la capacità di ripresa di un paesaggio unico al mondo, che sa integrare perfettamente i tesori della campagna e quelli provenienti da secoli di storia. Se questi interventi verranno attuati nella maniera migliore, e integrati con un’opera di implementazione della ricerca archeologica e di sensibilizzazione, il Parco dell’Appia Antica potrà riacquisire pienamente il suo fascino.