La sabbiatura è una di quelle operazioni quasi impossibile da evitare quando si procede a recuperare o ristruttura una costruzione.
E non vale solo per i manufatti più antichi. Per ripulire, preparare ad ulteriori trattamenti ed eventualmente anche per decorare una superficie dura come la pietra, il marmo, il metallo e persino il vetro, questa procedura, oltre a fornire i migliori risultati, si rivela essere la più rapida ed economica.
Qualunque sia il fine ultimo della sabbiatura, tentare d’ottenere risultati analoghi con tecniche differenti farebbe lievitare costi e tempi d’esecuzione, oltre a produrre, il più delle volte, risultati meno prevedibili.
Procurarsi una sabbiatrice perfettamente adeguata alle proprie esigenze è un investimento che si ripaga in breve tempo.
Prima di approfondire la tecnica della sabbiatura, si segnala che da Paolo Marazita, rappresentante di riferimento per l’assistenza e la vendita di questo insostituibile strumento di lavoro, è possibile acquistare o anche solo valutare l’acquisto di una sabbiatrice perfettamente adeguata alle proprie esigenze di cantiere.
Entrando più nel merito, con il termine di sabbiatura si indica l’operazione consistente nella rimozione di uno strato superficiale, totale o parziale, costituito di depositi di varia natura: dalla ruggine alle calcificazioni, dalla vernice ai depositi del tempo.
Il fine ultimo è quello di ripulire ed eventualmente preparare a un successivo trattamento; per esempio, la riverniciatura. Tuttavia, in alcuni casi, la sabbiatura viene utilizzata per creare motivi decorativi.
Questa operazione può essere eseguita con un’aggressività variabile in funzione delle condizioni e della durezza del materiale, oltre che dello spessore da asportare. Per modulare l’intensità d’azione si possono adoperare accorgimenti che danno luogo a tecniche differenti.
La sabbiatura propriamente detta, utilizza aria e silice miscelate in proporzioni opportune e lanciate con un’adeguata pressione, tramite un ugello, contro la parete da sabbiare.
Per un’azione più delicata si usa la microsabbiatura, che adopera sabbie in grani ridotti, pressioni proporzionatamente inferiori e ugelli più piccoli, al fine di limitare l’intensità del getto.
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Infine, l’idrosabbiatura, non molto dissimile dalle precedenti, anziché l’aria usa l’acqua e torna molto utile in tutti quei casi in cui si debba limitare al massimo la produzione di polveri.
Chiaramente sarà la natura della superfice da trattare a dettare la tecnica e i materiali da utilizzare. Dopodiché il contesto e la rapidità del risultato forniranno ulteriori indicazioni in merito.
La sabbiatura: tecnica insostituibile
Riassumendo, quando si tratta di ripulire una parete o un pavimento, quando c’è da rimuovere la ruggine, la vernice o semplicemente la patina del tempo da superfici metalliche o le calcificazioni da pareti murarie, la sabbiatura permette di eseguire il lavoro in una porzione di tempo infinitesimale rispetto all’impegno di più operai. Con un risultato quantomeno difficile da ottenere manualmente, se non al prezzo di un’estrema lentezza d’esecuzione. Basta quest’ultima considerazione per comprendere quanto la sabbiatura sia vantaggiosa, tanto in termini economici quanto per rapidità e qualità del risultato finale.